A seconda del settore in cui si opera la normativa vigente impone la periodicità con cui svolgere le analisi.
Nulla vieta, ed è anzi auspicabile, che l’attività di analisi venga svolta con una maggiore frequenza per assicurarsi costantemente della qualità dell’alimento.
Un controllo analitico costante sulla filiera produttiva evita che si verifichino casi di contaminazione non solo del singolo alimento o tipologia di alimenti, ma dell’intera filiera produttiva, con danni economici e ripercussioni non indifferenti per il produttore.