Presso i Laboratori DAC, il nostro Staff e i nostri specialisti non si limiteranno ad eseguire le analisi di laboratorio obbligatorie per legge ma, nell’ ottica della consulenza personalizzata per l’ottimizzazione dei processi produttivi della tua impresa:
Formazione e Servizio di Consulenza costituiscono uno dei nostri punti di forza e rappresentano gli strumenti con cui affianchiamo ogni Azienda nella certificazione del proprio valore.
Nella prospettiva di future collaborazioni, siamo sempre a disposizione per eventuali e ulteriori informazioni e approfondimenti sulla natura dei servizi da noi offerti.
Le linee-guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, approvate nel 2015, prevedono che le procedure preventive siano valutate e costantemente applicate nelle fasi di progettazione, installazione, funzionamento e manutenzione di impianti e strutture a rischio.
Il protocollo di controllo è composto da tre fasi:
Tra i principali agenti inquinanti si annoverano i composti organici volatili, originati principalmente dai processi di combustione, ma presenti anche in vernici, resine plastiche e detersivi.
Dai processi di combustione si generano inoltre monossido e diossido di azoto, che possono avere ripercussioni gravi sulle vie respiratorie.
Muffe –in luoghi particolarmente umidi-, batteri, spore, parassiti ed escrementi completano il quadro delle cause di inquinamento.
Misure preventive includono l’aerazione dei locali, insieme ad un adeguato complesso di analisi ambientali.
Tra le analisi messe in atto per qualificare i rifiuti, c’è il test di cessione.
Questo consiste in una prova simulata di rilascio di sostanze contaminanti, compiuta ponendo un rifiuto a contatto, durante un tempo standard, con un solvente.
In particolare, secondo le normative in vigore, prima di utilizzare un terreno di riporto è necessario sottoporlo a tale analisi per escludere la possibilità che esso sia fonte di contaminazione.
Con un’adeguata classificazione dei rifiuti ed un conseguente smaltimento a norma di legge, si dà valore alla propria attività contribuendo, frattanto, alla salvaguardia dell’ambiente.
Mediante l’Analisi Ambientale dei Siti Produttivi, un’azienda può stabilire i propri parametri di tutela dell’ambiente.
L’analisi parte dal valutare le attività dell’azienda stessa, considerando quali di queste abbiano, anche potenzialmente, impatto rilevante sull’ecosistema circostante.
Una valida Analisi Ambientale deve raggiungere i seguenti obiettivi:
Tutte le attività produttive che si dedicano alla produzione, trasformazione o commercializzazione di alimenti, indipendentemente se si tratti di lavorazione industriale o artigianale, devono accertarsi, tramite periodica attività di analisi, delle condizioni igieniche e sanitarie in cui gli alimenti sono prodotti, trasformati, conservati e consumati.
É obbligo di ogni operatore della filiera produttiva alimentare assicurare sicurezza e alta qualità della produzione, a garanzia del consumatore finale.
Mettere in atto una procedura di autocontrollo secondo quando previsto dal Manuale HACCP è non solo obbligatorio, ma fondamentale per chi opera nel settore alimentare.
Nella sua redazione è importante fare un’attenta analisi delle situazioni di rischio che gli alimenti corrono in tutte le fasi del processo produttivo e studiare per ogni criticità un’azione da mettere in atto per garantire che l’intero processo si svolga in condizioni di sicurezza igienica-sanitaria.
La contaminazione può avvenire in diversi modi: a causa di carenze igienico – sanitarie nelle fasi di produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione.
La contaminazione può avvenire da contatto diretto con superfici di strumentazioni ed attrezzature non correttamente igienizzate; o in modo “incrociato”, per contatto con altre matrici alimentari o con matrici ad un altro stato di lavorazione.
A seconda del settore in cui si opera la normativa vigente impone la periodicità con cui svolgere le analisi.
Nulla vieta, ed è anzi auspicabile, che l’attività di analisi venga svolta con una maggiore frequenza per assicurarsi costantemente della qualità dell’alimento.
Un controllo analitico costante sulla filiera produttiva evita che si verifichino casi di contaminazione non solo del singolo alimento o tipologia di alimenti, ma dell’intera filiera produttiva, con danni economici e ripercussioni non indifferenti per il produttore.
Tutte quelle attività che operano nel settore alimentare sono tenute a svolgere delle periodiche analisi microbiologiche per accertarsi della salubrità delle matrici trattate.
I prodotti alimentari, in particolar modo quelli crudi, costituiscono terreno fertile per la proliferazione microbica che può portare ad una contaminazione del prodotto.
Sono soggette ad analisi microbiologiche anche le superfici di lavoro e le attrezzature che, entrando a diretto contatto con gli alimenti, possono trasmettere contaminazioni batteriche mettendo a rischio la sicurezza dell’alimento.
L’analisi del terreno va effettuata solitamente 1 o 2 mesi prima della messa in coltura, in alternativa alla fine del ciclo produttivo, così da non interferire con la coltivazione: il rischio sarebbe di analizzare fertilizzanti o concimi, falsando così i risultati.
Il periodo d’intervento varia comunque a seconda del tipo di terreno e di coltura.
Effettuare controlli periodici e specifici consente di:
Effettuare l’analisi del concime è di notevole importanza per verificare che i concimi immessi sul mercato siano conformi, per qualità e composizione, alle prescrizioni legali.
Diverse normative, nel corso di un secolo, ne hanno regolamentato l’analisi; oggi ci si rifà all’ultimo decreto MIPAAF ( Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) del Giugno 2016.
Il momento ideale nel quale effettuare l’analisi delle foglie dipende prima di tutto dalla specie della pianta.
Per i fruttiferi il periodo indicativo per raccogliere i campioni da analizzare è la seconda settimana di fioritura, mentre per la vite si va dalla fine della fioritura ad inizio autunno.
E’ necessario che le foglie analizzate siano mature ma poco oltre il periodo giovanile.
Devono essere sane e non più in crescita, prive di danni causati da agenti atmosferici o parassiti; devono essere prelevate alla medesima altezza e da differenti lati della pianta.
Per preservare e sviluppare al massimo le potenzialità produttive del suolo si ricercano, attraverso l‘analisi del terreno, gli elementi di contaminazione, gli elementi carenti e quelli in eccesso.
Nello specifico, il DM 13-09-1999 elenca:
Tra le più comuni sostanze riscontrabili nei mangimi sottoposti ad analisi spiccano le micotossine; si trovano inoltre diossine, ogm ed altre sostanze contaminanti che sono prontamente individuate dagli specialisti del laboratorio di analisi.
Fondamentale risulta il controllo degli additivi aggiunti ai mangimi, tra i quali: conservanti, aromatizzanti e coloranti, vitamine, aminoacidi, stabilizzatori della flora intestinale.
I principali metodi di analisi sono finalizzati alla ricerca di: Calcio, Carboidrati, Fosforo, Zuccheri, Metalli scambiabili, Grassi, Ceneri, Stafilococchi, Escherichia Coli Enterobatteriacee, Salmonella.
Il Manuale di Autocontrollo della piscina contiene:
Per la corretta caratterizzazione delle acque reflue è necessaria una procedura di campionamento e di analisi che consenta di:
raccogliere dati sulla performance depurativa dell’impianto
valutare l’eventuale necessità di modificare il processo o gli impianti di depurazione
verificare la conformità dei risultati delle analisi con i limiti normativi previsti
La tipologia di analisi dell’acqua che è necessario eseguire è di tipo chimico-fisico-microbiologico.
Tali analisi sono obbligatorie per tutti i responsabili di impianti di lavorazione ed imbottigliamento dell’acqua sorgiva che hanno l’obbligo di assicurare la potabilità e la purezza dell’acqua imbottigliata.
Allo stesso obbligo sono sottoposti i gestori degli acquedotti che sono responsabili della qualità dell’acqua erogata, dall’estrazione fino alla distribuzione al contatore dei privati.
L’analisi chimica, fisica e microbiologica dell’acqua potabile è necessaria per verificarne la conformità con quanto previsto dal D. Lgs. 31/2001.
Occorre accertare la sicurezza e la potabilità dell’acqua tramite una periodica attività di analisi.
È necessario:
Si verificano tramite analisi chimica: